La valutazione e riduzione del rischio nella nuova norma europea FprEN 13814-1:2018. II Parte
2 Dicembre 2018/ di Gianni Chiari /
Prosegue l’intervento di Gianni Chiari sulla valutazione del rischio nelle attrazioni
II parte – Vai alla prima parte
Nella maggior parte dei casi, l’esperienza delle persone che costituiscono il team che sviluppa la valutazione dei rischi gioca un ruolo fondamentale per la qualità del risultato finale. Si deve parlare di “team” perché occorrono conoscenze multidisciplinari che difficilmente una sola persona può avere, per quanto brava sia.
Nelle attrazioni per parchi divertimento questo discorso è particolarmente importante in quanto sono coinvolte tantissime discipline tecniche. Un’attrazione è un prodotto complesso, ad alta tecnologia, con una forte interazione che riguarda i lavoratori (cioè il/gli operatore/i), i passeggeri, il pubblico. In un’attrazione è quasi sempre coinvolta una grande meccanica con strutture importanti, una parte elettrica e un sistema di controllo altrettanto importanti. Servono anche competenze di ergonomia e la conoscenza dell’impatto dei movimenti dell’attrazione sul corpo umano. Mi riferisco in primo luogo a velocità e accelerazione che sollecitano il corpo del passeggero. Durante il funzionamento di un’attrazione, sul passeggero si hanno cambiamenti della pressione sanguigna e persino piccoli spostamenti di alcuni organi interni. A ciò va aggiunto che le performances dell’attrazione provocano emozioni nei passeggeri. Questo in situazioni normali, ma non vanno dimenticate né sottovalutate le situazioni di emergenza, che spesso presentano rischi particolari sia per i lavoratori che per il pubblico e i passeggeri stessi.
DEFINIZIONI CHIAVE (tratte da FprEN 13814-1:2018*)
5.1.2.2 Valutazione del rischio progettuale** (Design Risk Assessment-DRA). Si tratta di un documento che verrà prodotto da chi progetta qualsiasi attrazione. La valutazione del rischio progettuale sarà utilizzata dal progettista come guida per prendere le giuste decisioni nello sviluppo progettuale complessivo (per esempio, scelta dei materiali, programmazione del PLC, caratteristiche ergonomiche, ecc.) così che da ogni decisione progettuale risulti un livello di rischio accettabile (rischio residuo). Benché non sia un’analisi dei rischi di uso e funzionamento (OURA), la DRA verrà usata per guidare la struttura e i contenuti delle procedure di esercizio e manutenzione (per le procedure di esercizio, si veda FprEN 13814-2:2018, 4.3.4.4.3, 4.3.4.4.4, 4.7).
5.1.2.3 Analisi dei rischi di uso e funzionamento** (Operation and Use Risk Assessment-OURA). Si tratta di un documento che sarà prodotto dal responsabile dell’utilizzo e dagli operatori qualsiasi attrazione. La OURA verrà utilizzata dall’operatore e dal responsabile dell’attrazione come guida nel prendere giuste decisioni per il suo utilizzo complessivo (per esempio, limite di età/altezza, carico e scarico dei passeggeri, uso improprio prevedibile, ecc.) così che da ogni pericolo analizzato rimanga un rischio residuo accettabile. Il documento sarà costruito consultando costantemente il progettista e la DRA, e spiegherà la gestione dei rischi residui evidenziati nella DRA.
*Norma EN13814:2018 sulla sicurezza delle attrazioni e dispositivi per il divertimento – Parte 1: Progettazione e produzione. Nota Bene: al momento della pubblicazione di quest’articolo la norma tecnica europea ed. 2018 non è stata ancora pubblicata ed è allo stato di testo finale FprEN. La pubblicazione ufficiale è attesa per i primi mesi del 2019. **Traduzione in italiano non ufficiale.
Tutte queste situazioni devono essere analizzate in dettaglio, discusse e documentate a futura memoria. La valutazione del rischio non è un documento statico, bensì dinamico e in continua evoluzione. A fronte di informazioni di ritorno degli utilizzatori è necessario aggiornare e adeguare la valutazione dei rischi.
Nella nuova norma europea EN 13814:1-2018 sono previste due analisi dei rischi, o per meglio dire l’analisi del rischio viene sviluppata in due fasi. La prima avviene in fase di progettazione ed è chiamata DRA (Design Risk Assessment), mentre la seconda, nella fase di utilizzo, è chiamata OURA (Operation and Use Risk Assessment).
È importante sottolineare la stretta correlazione tra le due attività. Quando si progetta una nuova attrazione occorre prevedere ed analizzare tutti i potenziali pericoli, i rischi che potrebbero derivare, le misure per eliminare i pericoli o ridurre i rischi. La figura alla pagina precedente aiuterà a comprendere meglio quanto fin qua affermato.
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Articolo estratto da Games&Parks Industry Dicembre 2018, pagina 88
Gianni Chiari / Membro del Comitato Tecnico CEN/TC 152, ASTM F 24, ISO/TC254 e Responsabile del progetto ‘Una giostra per tutti’. info@technicalservices.it