La manutenzione delle attrazioni
3 Aprile 2019/ di Gianni Chiari /
Gianni Chiari si occupa questo mese di un argomento importantissimo e inesauribile
Continuando a parlare di aspetti importanti per la sicurezza, non possiamo omettere la manutenzione delle attrazioni. Non mi ritengo un esperto nel senso stretto del termine, ma nella mia ormai lunga carriera ho dovuto occuparmene costantemente scrivendo molti manuali di uso e manutenzione.
La manutenzione è una branca dell’ingegneria e come tale richiede una solida base teorica unitamente ad un’altrettanta importante esperienza. Proprio da quest’affermazione desidero partire e mi perdonerete se racconterò anche un po’ della mia vita professionale.
Spesso nella vita incontri persone che influenzano in modo considerevole il tuo futuro, ampliano le tue conoscenze ed il tuo modo di pensare. Nel mio caso, una di queste persone è l’ing. Francesco Maria Cominoli, esperto internazionale di manutenzione, che ha lavorato per molti anni come consulente di manutenzione di multinazionali in diversi settori, anche molto delicati. È poi approdato, sempre come consulente di manutenzione, in un importante parco di divertimenti italiano e si è appassionato alle attrazioni, tanto da rimanervi per anni.
Con la sua amicizia ed esperienza mi ha fatto apprezzare quanto importante sia la manutenzione. Importante prima di tutto per la sicurezza e subito dopo come fattore di profitto, non di costo come spesso si pensa. Questi concetti sono molto ben descritti e chiariti nel libro dello stesso Ing. Cominoli dal titolo ‘La manutenzione si può anche fare’, un titolo che è un’ironica sfida. Ogni tanto lo rileggo e trovo sempre nuove risposte a vecchie domande.
In Italia, secondo paese manufatturiero d’Europa, c’è una forte cultura e professionalità in termini di manutenzione. Siamo anche i segretari del comitato tecnico europeo CEN/TC 319 Maintenance tramite l’UNI, Ente Italiano di Normazione.
Da statistiche del nostro settore condotte ormai da anni risulta che gli incidenti che hanno alla base carenze tecniche siano circa 8% delle cause totali degli incidenti. Purtroppo quando accadono (fortunatamente poche volte) le conseguenze sono pesanti perché si tratta solitamente di parti strutturali o meccaniche. Recentemente un grave incidente negli USA dovuto alla corrosione delle strutture non rilevata, ha portato drammaticamente alla ribalta il problema.
Negli ultimi decenni le attrazioni si sono evolute moltissimo, la qualità costruttiva e i controlli in fabbricazione sono diventati molto più severi, almeno per un certo tipo di costruttori che non guardano solo al prezzo come fattore competitivo, consentitemi di sottolinearlo. Allo stesso tempo però le prestazioni e performance sono aumentate in modo considerevole. Il pubblico vuole sempre nuove emozioni, sempre più adrenalina, quindi i costruttori hanno progettato attrazioni con maggiori velocità e accelerazioni.
Questo significa sollecitazioni molto elevate alle strutture portanti ed ai meccanismi. Senza una manutenzione costante, accurata ed adeguata nel tempo, la fatica e la corrosione potrebbero portare a rotture importanti con gravi conseguenze. Questi effetti si iniziano già a vedere oggi con le attrazioni messe in servizio 10-15 anni fa, grazie ai controlli e agli NDT (nondestructive testing, ossia controlli non distruttivi) che si stanno intensificando.
Gli inglesi negli anni ‘90 iniziarono a sviluppare un sistema di controlli facente capo al NAFLIC (National Association for Leisure Industry Certification) che dette poi vita all’ADIPS (Amusement Device Inspection Procedures Scheme) per incrementare il livello di sicurezza delle attrazioni. Il sistema dei controlli e delle manutenzioni fu incrementato moltissimo riducendo significativamente il numero di incidenti che fortunatamente era già basso, ma sempre troppo elevato nella percezione dei media e dell’opinione pubblica.
In quel periodo si stava lavorando alla futura norma europea EN 13814 che beneficiò anche dell’importante esperienza di NAFLIC ed ADIPS.
Oggi in tutti i manuali di uso e manutenzione delle attrazioni, in special modo di quelle dinamiche, non manca mai un corposo capitolo manutenzione che contiene i controlli non distruttivi NDT.
Questi controlli e manutenzioni devono essere condotti con professionalità e costanza, da personale specializzato e qualificato, altrimenti il rischio diventa troppo elevato e le conseguenze possono davvero essere disastrose sia in termini di danni alle persone che in termini di business.
Con queste poche righe, non ho certo la pretesa di aver chiuso l’argomento manutenzione. Consideratelo come un articolo introduttivo di altri approfondimenti che seguiranno.
Articolo estratto da Games&Parks Industry Aprile 2019, pagina 82
Gianni Chiari / Membro del Comitato Tecnico CEN/TC 152, ASTM F 24, ISO/TC254 e Responsabile del progetto ‘Una giostra per tutti’. info@technicalservices.it