
Tematizzare perché…
10 Agosto 2019/ di Valerio Mazzoli /
La tematizzazione come elemento determinante nel trasformare la visita a un parco, un negozio o un ristorante in un’esperienza coinvolgente ed emozionante.

Nel numero scorso vi ho parlato dell’importanza della tematizzazione, legata ad un progetto con un concept ben definito in tutti i suoi aspetti. Ora desidero approfondire questo tema allargandolo a diversi concetti. Oggi in molte parti del mondo esistono nuove realtà di “tematizzazioni “ non solo per parchi di divertimento, ma anche per hotel, ristoranti, negozi ecc.
Purtroppo quest’aspetto molte volte viene trascurato ritenendo non indispensabile investire del denaro in abbellimenti e decori per giostre già di qualità e ben tematizzate dal produttore. E invece, se inserite in un contesto tematizzato, sicuramente quelle attrazioni acquisterebbero maggior forza.
Oggi succede anche che diversi luna park itineranti cerchino delle realtà differenti creando strutture stabili, possibilmente adiacenti a qualche città importante. A questo punto deve entrare in gioco la tematizzazione la quale trasformerà un amusement park in un piccolo theme park.
Ma cosa significa questo e cosa si deve fare? Mi spiegherò con un semplice esempio legato alla mia carriera. Anni fa mi venne commissionata la progettazione di due outlet italiani: il Valmontone Outlet e il Molfetta Outlet. Si trattava di un lavoro differente da quello mio tradizionale, ma la mia lunga esperienza a contatto con il grande pubblico legato ai theme park, mi permise di identificare l’obbiettivo finale, ossia creare una cornice attorno alle grandi firme. La tematizzazione delle architetture ispirate all’American Art Deco per Valmontone e le architetture dei paesi del Mediterraneo per Molfetta, esaltarono l’obbiettivo finale che erano i negozi con i loro brand. Nacquero così delle vere cittadelle fortemente tematizzate capaci di attirare il pubblico proponendo una nuova esperienza di shopping e una destinazione dove sognare.
Questa filosofia può essere applicata anche ai luna park. Pertanto una bella giostra a cavalli, un mini coaster, un bumper car, se incorniciati da una buona tematizzazione che le metta maggiormente a fuoco, diventeranno sicuramente luogo di destinazione. Naturalmente anche in questo caso dovrà essere sviluppato un minimo di concept generale per creare un’armonia di continuità tra le varie giostre. Questo vale anche per le strutture già esistenti con qualche anno alle spalle che con modesti investimenti creeranno sicuramente maggiore affluenza di pubblico e maggiori profitti. Il pubblico è sempre più esigente, preparato, informato e critico; bisogna tenere conto delle sue osservazioni e dei suoi suggerimenti.

A Mosca ho visto delle tematizzazioni meravigliose in vari tipi di ristoranti. In un antico palazzo, per esempio, era stato realizzato un locale di grande qualità; il tema era la ricostruzione dell’antica dimora di uno scrittore. La sensazione era quella di essere tornati indietro nel tempo nel tardo ‘800. Ogni dettaglio era perfetto, l’atmosfera magica e il ristorante (nonostante avesse prezzi che non scherzavano) era sempre tutto esaurito, tanto che per cenarci bisognava prenotare mesi prima.
Grand Hotel Villa Serbelloni a Bellagio (CO), uno dei 50 hotel più prestigiosi del mondo, è un altro grande esempio dell’importanza della tematizzazione. In un’area affacciata sul lago, vi realizzai un lussuoso ristorante a tema, simulante la sala da pranzo di una nave da crociera dei primi del ‘900. Un lavoro di grande qualità con l’utilizzo di materiali di prestigio.
Nel mondo dell’entertainment – non mi stancherò mai di ripeterlo – la tematizzazione è molto importante e non deve essere trascurata poiché fa la differenza tra un successo e un fallimento! Ma attenzione: non deve essere necessariamente costosa, eclatante o imponente, può essere anche discreta senza per questo perdere in incisività. L’importante è che venga realizzata con gusto e qualità, che sia coerente con il target di pubblico e il goal finale che si vuole raggiungere.
Oggi purtroppo si vedono molti parchi a tema che chiudono o falliscono per cattiva gestione, per location errata, ma il più delle volte perché non danno nessuna emozione al visitatore. Non bastano solo grandi attrazioni per fare successo. Conta tantissimo l’impatto emozionale che si ha subito all’ingresso del theme park! Il visitatore, per una giornata, dovrà sentirsi in un mondo nuovo.
In questo senso, il successo di Gardaland iniziò il giorno della sua inaugurazione, il 19 luglio 1975. Si trattava di un piccolo parco a tema con modeste attrazioni, ma l’atmosfera era perfetta, il verde fantastico, il personale cordiale, le attrazioni posizionate nei luoghi giusti, la ristorazione semplice ma di grande qualità. Io quell’anno ero appena rientrato in Italia dagli USA con il bagaglio dell’esperienza maturata alla Disney. Venni invitato a Gardaland e la mia impressione fu molto positiva. C’era il materiale per trasformare quel piccolo parco in un colosso! E così è stato, tanto che Gardaland è oggi tra i primi 10 parchi più visitati d’Europa.
Articolo estratto da Games&Parks Industry Luglio 2019, pagina 86
Valerio Mazzoli / theme park & attraction designer / info@valeriomazzoli.com