
Una questione di igiene e di manuale
4 Dicembre 2019/ di Aldo Avancini /
L’ing. Avancini si sofferma sulle attrazioni di realtà virtuale o aumentata, sempre più comuni.

Già da qualche tempo, con sempre maggiore frequenza, mi imbatto in attrazioni che si basano sul concetto di creare percezioni di un mondo virtuale, ovvero attrazioni che con varie modalità modificano o influenzano la percezione nell’ospite, intervenendo nei vari sensi, in primis la vista, in quanto senso dominante nella persona e nella sua vita. Simile, ma non uguale è la realtà aumentata che si ritrova anch’essa in modo crescente nelle attrazioni e che integra una realtà esterna esistente con immagini generate dal computer.
Pur essendo ovviamente aperto e particolarmente recettivo ad ogni nuova tecnica o tecnologia che crei o gestisca il feeling tanto ricercato dall’ospite, non posso però non notare un paio di particolari non di poco conto.
Sostanzialmente queste nuove attrazioni, la cui capacità può andare dal singolo ospite a numeri importanti, si basano su una struttura metallica di normale recepimento normativo, alcuni attuatori normalmente pneumatici, un computer e alcune tipologie di visori. Le problematiche che riscontro sono essenzialmente di due tipi: l’igiene dei visori e la manualistica dell’attrazione.
Relativamente al primo punto, mi sono imbattuto in molte soluzioni; a mio avviso alcune sono non solo poco utili, ma oserei dire particolarmente discutibili, andando dal lavaggio al vibrolavaggio alla mascherina sterilizzata, tutte situazioni che sui grandi numeri è difficile replicare.
Più intrigante ancora è però il fatto che l’elemento preponderante di queste attrazioni diviene il computer a cui viene dedicato gran parte del Manuale di uso e manutenzione, relegando a poche righe quella che infine è la manutenzione normale (controllo delle cinture, lubrificazione degli steli degli attuatori, e così via).
Inutile dire che questa situazione imbarazza non poco quando in sede di registrazione si viene doverosamente a parlare di Manuale di uso e manutenzione, limitato nella maggior parte dei casi a pochi consigli del tipo “Lubrifica lo stelo degli attuatori” , quindi oltremodo semplici ed intuitivi, rimanendo la massima parte del manuale stesso dedicato a come gestire la programmazione del computer e completando con un “Chiama il tecnico” ogniqualvolta insorge un qualunque problema meccanico od elettrico. Non vorrei che queste attrazioni diventassero come quei distributori automatici ormai diffusi capillarmente con in bella vista il numero da chiamare quando l’apparecchio non funzionasse. Se è il distributore di bevande calde a non funzionare l’ospite resta senza caffè. Nel caso delle attrazioni?
Articolo estratto da Games&Parks Industry Dicembre 2019, pagina 76
Ing. Aldo Avancini / Proposta Srl / proposta_design@yahoo.it