Accessibilità, inclusione e sicurezza: una sfida possibile

Accessibilità, inclusione e sicurezza: una sfida possibile

4 Gennaio 2020 Off Di Facto Edizioni

/ di Gianni Chiari /

Gianni Chiari interviene questo mese come responsabile del progetto ‘Una giostra per tutti’ e ci anticipa i contenuti della sua Fase 2 attualmente in preparazione.

Gianni Chiari / Membro del Comitato Tecnico CEN/TC 152, ASTM F 24, ISO/TC254

Sono passati ormai sette anni da quando è iniziato il progetto ‘Una giostra per tutti’, un progetto italiano che ha fatto il giro del mondo. Per la prima volta su basi scientifiche è stato testato il comportamento delle  persone con la sindrome di down sulle attrazioni. Anche se il campione  è stato limitato, le indicazioni sono state importanti ed oggettive, supervisionate dall’Istituto Superiore di Sanità Italiano. Con questo progetto si è aperta la strada per ulteriori sviluppi.

Certo non è una sfida facile, ne siamo tutti consapevoli. Le giostre sono macchine meravigliose che danno emozioni e sensazioni, portano divertimento e gioia tenendo sotto controllo i rischi. Ma non dobbiamo dimenticare che sono macchine e come tali se non usate correttamente qualche rischio lo possono presentare.

Ho sempre detto che purtroppo non sarà mai possibile portare tutti su tutte le giostre. Sarebbe bello poterlo fare, ma ci sono dei limiti e questi limiti sono spesso legati al singolo individuo, alla sua condizione personale, compresa quella di salute.

Da parte del pubblico vi è una continua richiesta di nuove emozioni che si esprimono attraverso  giostre sempre più dinamiche, sempre più alte, sempre più performanti, con coreografie coinvolgenti ed interattive. A fronte di questo trend che viene ‘imposto’ dal pubblico dei nostri ospiti i progettisti e costruttori di attrazioni inventano sempre nuovi modi di creare esperienze, fatte di sollecitazioni fisiche, sensoriali e cognitivo-emozionali.

A fronte delle stesse sollecitazioni non tutti reagiamo allo stesso modo. Una persona ‘normodotata’ che va in panico in una particolare situazione che percepisce come di pericolo imminente, non è detto che si comporti ‘in maniera più sicura’ di un’altra persona con disabilità cognitive nella stessa situazione. Qui però si apre uno scenario pressoché infinito ed infinite sono le altrettante discussioni su questi aspetti.

Una cosa è certa: la sensibilità sociale verso le persone con esigenze speciali cresce di anno in anno, al pari delle richieste di garantire il massimo dell’accessibilità, sempre però in condizioni di sicurezza. È una sfida che il nostro settore non può più eludere ed occorre affrontarla con determinazione.

Se la prima fase del progetto ‘Una giostra per tutti’ ha consentito di tracciare un percorso tecnico, scientifico e operativo, adesso è ora di completarlo con una fase di approfondimento che arrivi a dare soluzioni per quanto possibile pratiche di accessibilità alle varie giostre. Per fare questo è necessario mettere assieme tante competenze ad alto livello. Servono specialisti in biomeccanica, psicologi, psichiatri, medici, progettisti, operatori di parchi, persone con esigenze speciali, che lavorando assieme riescano ad analizzare l’interfaccia attrazione/ospite in relazione agli aspetti fisici, sensoriali e cognitivi, emozionali ed operativi. Al tutto va aggiunta la possibilità che si presentino situazioni di emergenza dove, per esempio, si deve evacuare la giostra da posizione remota. Questi aspetti non sono per nulla banali e dobbiamo garantire un alto livello di sicurezza, come fortunatamente il nostro settore ha sempre avuto.

Per queste ragioni e per la crescente esigenza di dover appunto allargare l’accessibilità stiamo preparando la Fase 2 del progetto ‘Una giostra per tutti’ che potremmo definire “dalla teoria alla pratica”. Cosa intendiamo con questa semplice frase? Che c’è bisogno di condurre degli studi e dei test per dare delle indicazioni concrete di possibili soluzioni tecniche e procedurali che i costruttori ed i parchi possono utilizzare per rendere le attrazioni accessibili al maggior numero di persone, anche in assenza di abilità fisiche, sensoriali e cognitive. Stiamo organizzando un piano di ricerca che coinvolgerà istituzioni, centri di ricerca, università ed un buon numero di esperti. Stiamo anche attivando una serie di collaborazioni internazionali, perché questo è un problema di tutti coloro che lavorano nel settore dell’amusement.

È certamente una sfida molto complessa e delicata, dove mancano studi specifici e protocolli consolidati. C’è però tanta esperienza e tanta voglia di fare. 

Sarebbe anche importante riuscire a trasformare quello che oggi è vissuto come un problema in un business. In questo caso i lavori subirebbero un’accelerazione importante ed i risultati non tarderebbero ad arrivare. Ritengo che l’industria del divertimento stia sottovalutando il potenziale del turismo accessibile. Ad oggi, da nostre ricerche, circa 1,5% dei nostri ospiti nei parchi sono persone con esigenze speciali. Non dimentichiamo poi che ognuno di queste persone porta con sé accompagnatori e familiari con un fattore moltiplicativo importante. Questa percentuale potrebbe crescere di molto se i parchi e le giostre fossero più accessibili. Una ricerca dell’Unione Europea del maggio 2018 ha evidenziato che il turismo accessibile a livello europeo potrebbe avere un turnover di oltre 394 miliardi di euro, e c’è chi ne stima altri 142 miliardi in più come potenziale in espansione. Se di questi intercettassimo anche solo 1%, avremmo un turnover superiore di circa 13 volte a quello di tutti i parchi permanenti italiani messi assieme.

Da ultimo, ma certamente non meno importante, non va dimenticata la responsabilità sociale che tutti abbiamo e che sentiamo, nel nostro settore più che in altri. Noi in particolar modo produciamo divertimento ed emozioni, non possiamo esimerci dall’affrontare questa sfida così impegnativa. 

L’obiettivo ed il sogno è di arrivare a dei risultati concreti nel giro di due anni. Spero che queste poche semplici note rendano l’idea di quello che si sta facendo per potere dare delle risposte pratiche. Questo progetto è in parte anche un sogno… ma sappiamo che nel mondo dei parchi divertimento e delle giostre i sogni possono diventare realtà.

Articolo estratto da Games&Parks Industry Gennaio 2020, pagina 76

Gianni Chiari /  Membro del Comitato Tecnico CEN/TC 152, ASTM F 24, ISO/TC254  e Responsabile del progetto ‘Una giostra per tutti’. info@technicalservices.it