Come progettare le attrazioni

Come progettare le attrazioni

11 Settembre 2020 Off Di Facto Edizioni

/ by Valerio Mazzoli /

Valerio Mazzoli ci racconta alcuni aspetti meno conosciuti del lavoro di designer che si affiancano a quelli più prettamente creativi  /

Come già trattato in alcuni miei precedenti articoli, la progettazione di un theme park è molto complessa. Non basta avere un’idea innovativa, bisogna conoscere anche tutti gli aspetti tecnici e costruttivi di tutto ciò che si progetta, altrimenti si corre il rischio di cadere al primo problema tecnico! Cosa comporta questo per un progettista che intende lavorare, per esempio, a una dark ride? Comporta che nel progettare l’avventura, lo storytelling e le ambientazioni, il designer dovrà anche pensare al mezzo di trasporto per il pubblico, alla durata del percorso, ai movimenti dei veicoli nelle varie scene, eccetera. 

Valerio Mazzoli, theme park & attraction designer

Un esempio pratico che posso fornirvi mi riguarda personalmente ed è l’attrazione La Valle dei Re, aperta a Gardaland nel 1988. L’idea che ebbi fu quella di far vivere ai visitatori l’emozione di un’avventura insieme agli scopritori della tomba del Faraone Tutankhmon. Un percorso insidioso attraverso templi e rovine dell’Antico Egitto, una dark ride molto articolata e ricca di scenografie, animatronici ed effetti speciali. 

Il tempo per la visita dell’attrazione doveva essere di massimo sette minuti. Qui entra in gioco lo studio del sistema di trasporto: non volevo fare un veicolo tematizzato in stile egizio, perché sarebbe risultato ridicolo e pacchiano, inadeguato rispetto alle scenografie che avevano una fedeltà agli originali altissima (pressoché di livello museale). Optai così per un veicolo semplice, anonimo e tutto nero. 

Poiché occorreva avere un’alta capacità oraria nell’attrazione, iniziai a studiare un percorso che si adattasse all’edificio che stavamo costruendo, ovvero un capannone seminterrato di 3.500mq di forma irregolare e alto sette metri. Inizialmente pensai ad un percorso su acqua per richiamare l’idea del Nilo. Successivamente, studiai un canale ma anziché l’acqua misi dei binari interrati così il veicolo poteva scorrere silenzioso allo stesso livello del terreno. L’imbarco e lo sbarco avvenivano con il veicolo in movimento, poiché affiancati al percorso, nelle zone di imbarco/sbarco, mettemmo dei tapis roulant della stessa lunghezza così il pubblico saliva sul veicolo come se fosse fermo. 

Tra le aziende interpellate per realizzare le vetture scegliemmo la Ditta Pinfari, un’azienda con uno storico importante. Trattai direttamente con uno dei proprietari: Dario Begotti, persona di grande esperienza. Chiaramente questo era un nuovo tipo di veicolo, mai realizzato prima in Italia. Sessanta veicoli da 60 posti ciascuno, 300m la lunghezza del percorso, 230cm la distanza dei veicoli l’uno dall’altro, le zone a vista tra un veicolo e l’altro chiuse con un portello ispezionabile e una serie di minigonne laterali alla base di ciascun veicolo in modo che non si vedesse il canale e soprattutto di protezione. 

La Valle dei Re fu un successo indiscusso che entrò nella storia di Gardaland e ne cambiò il futuro. Senza peccare di presunzione, aggiungo con orgoglio che tutto il mondo ne parlò per la sua imponenza, la sua originalità e le sue soluzioni tecniche. L’attrazione esiste ancora e in oltre 30 anni di vita ha subito varie modifiche. La prima porta la mia firma: nel 1999 mi venne chiesto di rinfrescare un po’ la storia e con la mia società aggiunsi allora una serie di effetti speciali. Sulle modifiche successive preferisco non esprimermi. 

Sono molto legato a La Valle dei Re anche perché fu la mia prima grande esperienza per un’attrazione importante. Quell’esperienza mi insegnò molto e negli anni a venire mi sono sempre interessato delle parti tecniche dei miei progetti sia a livello costruttivo delle strutture che della robotica e meccanica in genere. 

Uno degli ultimi progetti che ho realizzato per un nuovo tipo di attrazione è 360 Fly Adventure, attrazione oggi in catalogo Intamin e Project-Syntropy. Sempre alla ricerca di novità, anni fa rimasi affascinato da una grande attrazione Disney ad Epcot, il flying theater Soarin’. Un’esperienza meravigliosa che simulava un volo in aliante. Come sempre succede, Disney insegna e fa scuola con le sue novità esclusive; l’attrazione ebbe un così grande successo che tutti i vari theme park sparsi per il mondo la volevano. Diverse aziende costruttrici di giostre e roller coaster iniziarono allora a costruire varie ‘versioni’ di Soarin’ con differenti tecnologie e budget. 

Dopo varie considerazioni, io pensai di trovare un’alternativa a Soarin’: far volare le persone senza che si vedesse la parte meccanica e facendo vivere loro un’avventura simulante un volo reale a bordo di un’antica mongolfiera. Proposi il progetto al CEO della Intamin inviando uno studio preliminare con vari layout dei movimenti meccanici. L’idea piacque e mi mise in contatto con i suoi ingegneri. Dopo vari studi e riunioni nacque Intamin 360 Fly Adventure. Ma l’attrazione non era completa poiché mancava la parte importante dello show: il viaggio in mongolfiera! Ideai una storia avventurosa da proiettare sul più grande schermo mai costruito al mondo. 

Grazie alla mia cara amica Giulia Barbero, che si occupa di entertainment a livello di simulatori e proiezioni su grandi schermi, conobbi l’azienda per la quale lei lavora, la tedesca Project-Syntropy, che entusiasta dell’idea accettò di collaborare. Progettarono uno schermo a 360 gradi concavo di 25m di diametro per un’altezza di 10m, con un sistema di proiezione incrociato di 20 proiettori autocalibrati, una serie di effetti speciali sincronizzati con il filmato e impianto audio in ogni veicolo. La parte più impegnativa era la proiezione di un film in CGI a 360 gradi dove la calibratura del parallasse doveva essere sincronizzata con i movimenti dei veicoli (delle mongolfiere da nove posti). Vennero fatti vari test e alla fine ci riuscimmo: era nato un nuovo tipo di attrazione con una capacità oraria di 1.250 persone/ora, tanto quanto i più importanti coaster oggi sul mercato. Nel 2018 360 Fly Adventure è stata presentata ufficialmente alla IAAPA Expo di Orlando, con mia enorme gioia. Studiare un’attrazione dalla A alla Z e vederla realizzata ritengo sia la più grande soddisfazione per un creativo.

Articolo estratto da Games&Parks Industry Settembre 2020, page 88

Valerio Mazzoli /  theme park & attraction designer / info@valeriomazzoli.com