Entertainment a Las Vegas

Entertainment a Las Vegas

12 Febbraio 2020 Off Di Facto Edizioni

/ di Valerio Mazzoli /

La Las Vegas peccaminosa, capitale mondiale del gioco d’azzardo dall’economia incentrata totalmente sui suoi casinò aperti 24 ore su 24 è ormai quasi solo un ricordo. La città ha cambiato volto (e il processo è tutt’altro che finito) puntando sull’entertainment, anche per famiglie. Senza mai perdere però la sua propensione al superlativo e allo sfavillante.

Valerio Mazzoli, theme park & attraction designer

La prima volta che visitai Las Vegas ero un ragazzino di 19 anni. Mio fratello mi fece una sorpresa, arrivò a casa con due biglietti aerei: un’avventura che durò 40 giorni. Ricordo che dopo ore di auto nel deserto da Los Angeles a Las Vegas, dal buio apparve una magica città di luci. Una visione fantastica! Un’emozione non dimenticherò mai.

Sono passati decenni da allora, ma Las Vegas è sempre una città incredibile, sempre in continua trasformazione seguendo le varie tendenze legate al gioco d’azzardo, ai live-show, ma ora più che mai all’entertainment per famiglie.

Ricordo che già nel ’69 l’hotel-casinò Circus Circus aveva una zona dedicata all’amusement, con giostre e spettacoli vari. L’MGM (proprietario del Circus Circus fino a pochi mesi fa) tentò un’operazione azzardata per quei tempi: nel terreno retrostante l’hotel-casinò realizzò un grosso parco tematico, una specie di Disneyland con una Main Street e varie attrazioni con differenti temi. Purtroppo non ebbe successo e dopo pochi anni venne smantellato.

Il problema di avere più visitatori includendo famiglie intere e non solo amanti del gioco d’azzardo si è fatto sempre più sentito a Las Vegas negli anni. Negli anni ’90, con la mia società che ebbe a Las Vegas una sua sede per circa cinque anni, realizzai per il Caesar Palace, su progetto della Landmark di Los Angeles, una parte consistente di Magical Empire, una realizzazione importante e di grosse dimensioni. Le famiglie potevano tranquillamente visitare questa zona, senza attraversare il casinò. Il progetto era suddiviso in varie esperienze: un ristorante con salette private e apparizione di un mago che intratteneva gli ospiti, vari show con effetti speciali e altro ancora.

Foto di repertorio di una serata all’insegna dell’eatertainment al Magical Empire del Caesar Palace negli anni 90.

Altra indimenticabile attrazione di quegli anni era l’ingresso del Treasure Island Hotel con uno show incredibile: la ricostruzione della famosa Isola della Tortuga con tanto di combattimento navale e affondamento di un galeone. Personalmente ritengo quella sia stata una delle attrazioni di Las Vegas più emozionanti di sempre.

Ma Vegas deve continuamente trasformarsi e rinnovarsi come i grandi stilisti di moda. Da diversi anni i cambiamenti sono stati enormi: basti pensare al Venetian Resort dove quasi per magia si entra in una laguna con tanto di gondole e gondolieri. Così il Paris, il Bellagio, il New York New York e altri ancora. Gli show sono spettacolari e unici e sta crescendo la necessità di aumentare l’entertainment più del gambling, così da attirare un maggior numero di visitatori.

Personalmente non amo il gioco d’azzardo, e quindi ben vengano a Las Vegas attrazioni e divertimenti diversi dai tradizionali casinò. Mi auguro comunque che la città, anche se non più ‘peccaminosa’, rimanga nell’immaginario quella meta di avventure, un po’ rischiosa e stravagante, come apparve a me nel ’69.

Articolo estratto da Games&Parks Industry Febbraio 2020, pagina 72

Valerio Mazzoli /  theme park & attraction designer / info@valeriomazzoli.com