Il lusso del vintage
1 Marzo 2020/ Il Terminal 5 TWA dell’aeroporto JFK di New York torna a vivere dopo quasi 20 anni: qualche mese fa ha riaperto come hotel di lusso in stile anni Sessanta con i display-orari originali dell’italiana Solari /
Il terminal 5 della TWA (Trans World America) nell’aeroporto newyorkese JFK fu progettato dall’architetto e designer neo-futurista finlandese Eero Saarinen e venne aperto nel 1962. La sua architettura curvilinea e la forma ad ali di uccello ne fanno un simbolo della Jet Age (Era del Jet), iniziata negli anni ‘40 con l’impiego del primo aereo militare spinto a motore a reazione e segnata dal vigore del settore aeronautico, e continuata per tutti gli anni ’60 con il consolidamento dei collegamenti internazionali. Chiuso nel 2001, anno in cui la compagnia aerea Trans World Airlines fu assorbita da American Airlines, il terminal cadde in disuso.
Finalmente, dopo anni di lavori e un investimento di circa 300 milioni di dollari, l’edificio ha riaperto sottoforma di lussuoso hotel in perfetto stile anni ‘60 e con l’intento di utilizzare lo spazio del terminal come spazio business completo di ogni servizio. La struttura è affiancata da due torri ai lati – costruite ex novo – per ospitare le oltre 500 camere con grandi pareti finestrate con vista sulla pista di decollo/atterraggio. Al TWA Hotel ci sono ora quasi 5 mila metriquadri di spazi meeting che possono ospitare fino a 1.600 persone, supportati da sei ristoranti e otto bar, un pool bar con piscina a sfioro riscaldata sul tetto, un cocktail lounge ricavato all’interno di un quadrimotore di linea risalente agli anni ‘60, una sala da ballo, un centro fitness da più di 900 metriquadri (il più grande al mondo all’interno di un hotel), vari negozi, e addirittura una stanza intera per giocare (anche sulle pareti) a Twister, iconico gioco di società uscito nel 1966.
Nella grande lounge dagli arredi rosso fuoco e all’ingresso del terminal, catturano immediatamente l’occhio i tre display-orario a palette che la ditta Solari di Udine costruì per la TWA nel 1962 e che l’azienda friulana ha ricostruito ora nei suoi laboratori su incarico della Mcr, proprietaria dell’hotel. Così come in quelli originali, i display dell’ingresso sono racchiusi nel guscio ovale disegnato da Saarinen – conservato intatto – e ricoperto da tessere bianche realizzate dai celebri mosaicisti della scuola di Spilimbergo (Pordenone).
L’autenticità in ogni dettaglio è talmente importante che l’azienda è riuscita a risalire a tutti i progetti originali degli anni ’60 – i disegni, i caratteri, i colori dei marchi di 78 compagnie aeree – così da poter garantire che il nuovo display fosse identico all’originale. Solari ha impiegato oltre 1.900 ore di produzione per serigrafare e assemblare a mano le oltre 44 mila palette che compongono i tre display, 450 ore per la progettazione hardware e 160 per quella software che ne regola la gestione e il continuo aggiornamento. Le palette sono quelle originali brevettate proprio da Solari e che producono quel suono inconfondibile che ogni viaggiatore del mondo riconosce in aeroporti e stazioni. Nel display più grande (4 x 1,5m) è stato creato uno speciale assetto delle palette perché appaia la scritta ‘Benvenuto’ in ben 15 lingue (e altrettanti alfabeti).
In vari punti del terminal, si può inoltre ammirare una mostra che raccoglie la storia della Trans World Airlines e della Jet Age in oltre 2 mila cimeli che la compagnia e la New York Historical Society hanno raccolto e ricevuto dagli ex dipendenti: 37 divise della compagnia dal 1945 al 2001 e vari altri indumenti, oggettistica, bagagli, poster di viaggio originali e una living room del ’62 ricreata nei minimi dettagli.
Articolo estratto da Games&Parks Industry Marzo 2020, pagina 64