Innovazione, qualità e tematizzazione
4 Giugno 2020/ Intervista a Fabio Martini, CEO di Technical Park /
Nelle tre parole del titolo è racchiusa la mission di Technical Park. Quest’azienda tutta italiana con sede nella zona artigianale di Melara, al centro del famoso Distretto della Giostra, è conosciuta e apprezzata in Europa e in tutto il mondo per le sue attrazioni, curate fin nei minimi dettagli sia sul piano estetico che su quello tecnico, con un’attenzione sempre speciale per la sicurezza.
Il 2020 segna per Technical Park un traguardo importante: 40 anni di attività, un anniversario che però, per rispetto alla particolare e dolorosa situazione che sta vivendo in questi mesi l’Italia e il mondo tutto a causa della pandemia, in azienda hanno scelto di non festeggiare, almeno non per il momento.
Un’intervista e un tour degli stabilimenti sotto la guida del CEO Fabio Martini sono allora l’occasione perfetta per riscoprire questa realtà imprenditoriale e approfondire cosa è oggi.
Chiunque vi conosca da tempo ha notato negli ultimi anni una forte evoluzione estetica delle vostre attrazioni. A cosa la si deve?
“Tutto è cominciato circa sei anni fa a una riunione con mio fratello (e socio) Christian e il nostro staff. Abbiamo iniziato a valutare la possibilità di costruire attrazioni fisse specifiche per i parchi permanenti, invece che quasi esclusivamente attrazioni per spettacolisti viaggianti come avevamo sempre fatto. L’esperienza tecnica consolidata negli anni la avevamo, l’attrezzatura e la tecnologia pure; dovevamo solo trovare un’idea accattivante per farci rivalutare da quel mercato. E dopo un anno di provini proposti dai nostri designer, la soluzione è arrivata nel 2016 con la family ride a bracci Sidecar, tematizzata con vetture interattive che riproducevano motocarrozzette d’epoca in tutte le loro parti ma in scala e un centrino rivestito ed elaborato per diventare la ciminiera di una fabbrica di fine Ottocento con tanto di generatore di fumo per renderlo più realistico”.
È l’attrazione che avete fatto per il parco tedesco Tripsdrill, giusto?
“Esatto, Heisser Ofen. Quella è l’attrazione che ci ha spalancato le porte di un mercato per noi quasi inesplorato, una pietra miliare della nostra storia recente. Di quel modello abbiamo fatto diverse varianti con altri temi, tutte apprezzate, e dopo quel modello abbiamo sviluppato anche altre tipologie di ride sempre ben caratterizzate nel tema e sempre per parchi fissi. Abbiamo servito anche gruppi molto noti come Merlin Entertainments, Legoland, Compagnie Des Alpes, Century Fox e altri”.
Come ha impattato il cambio di percorso sull’impresa?
“L’azienda si è ristrutturata con dipendenti con maggiori specializzazioni, ingegneri e designer dedicati alle tematizzazioni. Oggi siamo in 45, e abbiamo inoltre una stretta collaborazione con un pool di circa 20 aziende esterne specializzate nella realizzazione delle varie parti che compongono le attrazioni. Premontaggio e test vengono eseguiti qui in azienda e sempre qui viene svolta anche la verifica tecnica da parte del Tüv”.
Technical Park resta comunque anche sinonimo di ruote panoramiche.
“Assolutamente sì, quello è un altro prodotto che ci contraddistigue da sempre. Oggi la nostra produzione è completa, nel senso che siamo in grado di offrire ruote di qualsiasi tipologia (mobili e fisse) e qualsiasi misura (anche oltre 80m di diametro). Anche con questo prodotto ci differenziamo oltre che dal lato tecnologico anche da quello estetico”.
Ossia?
“Dedichiamo moltissimo alla ricerca per realizzare delle gondole uniche nel loro genere. Vogliamo che le nostre ruote valorizzino le location in cui lavorano anche a livello di landscaping e di estetica. Per esempio, proprio ora in fabbrica stiamo ultimando delle gondole bianche in polietilene che sono sagomate con il sistema autoclave. All’interno abbiamo inserito luci Led di vari colori con moltissime combinazioni, ovviamente gestite in remoto: viste in funzione di sera l’effetto è unico”.
Noto un gran lavoro degli operai in fabbrica. Cosa state facendo ora esattamente?
“Cinque ruote panoramiche: quattro da 32m per Italia, Spagna, Messico, Polonia, e una da 22m destinata invece all’Olanda…
Continua a leggere Games &Parks Industry Giugno 2020, pagina 12