Parco che visiti, mascotte che trovi
11 Aprile 2020/ di Valerio Mazzoli /
Quando le si vede sono una fonte di buonumore, nessuno sa resistere al farsi una foto ricordo con loro e rappresentano una risorsa imprescindibile anche per il marketing e il retail di una struttura. Parliamo delle mascotte.
Un aspetto molto importante per un parco a tema sono le mascotte. Se partiamo dalle origini, Walt Disney creò Disneyland come città ideale per il divertimento della famiglia tipica americana, basandola soprattutto su ricordi della sua infanzia e dei personaggi e storie da lui creati per il cinema. Così Mickey Mouse, capostipite della famiglia Disney, divenne la prima mascotte ufficiale nella storia dei parchi a tema. Dopo il successo di Disneyland iniziarono a nascere altri parchi in tutto il mondo, compresi i più importanti in Europa: in Germania, Inghilterra, Francia, Olanda, Italia (l’Edenlandia di Napoli, nel 1965) e altri paesi. In questi vari theme park nacquero varie mascotte, certamente senza una storia importante alle spalle come Disney: timide imitazioni disneyane, come qualche topo in caricatura o altre realtà legate a qualche fumetto più o meno famoso.
Col tempo la necessità di identificare il parco tematico con una mascotte divenne sempre più un’esigenza di immagine e di marketing per potersi diversificare dai diversi parchi nati sulla falsariga di Disneyland.
Negli anni ‘70/’80 maturai la mia esperienza negli USA lavorando alla Walt Disney Productions come cartoonist creativo per prodotti di merchandising legati al settore parchi. Successivamente passai alla WED Enterprises (oggi Walt Disney Imagineering), lavorando per i progetti Epcot e Disneyland Tokyo. Qui appresi l’arte della fantasia e creatività legata ai theme park, lavorando come creativo per nuove attrazioni e come scultore per nuovi personaggi per il progetto Epcot. Un’esperienza incredibile che al ritorno in Italia misi a frutto con Gardaland, una società giovane ma con tanta voglia di crescere. Uno dei primi lavori affidatomi fu la creazione di una mascotte. Il loro pensiero era quello di realizzare una farfalla. Io sconsigliai subito questa scelta poiché poco adattabile allo sviluppo di attrazioni, poco incisiva come personaggio e difficile come sviluppo per il merchandising. Così creai il Drago Prezzemolo. L’ingresso del parco era un castello e un drago poteva quindi funzionare come mascotte, così come per lo sviluppo di attrazioni a tema, e come personaggio in costume in giro per il parco a divertire i bambini. L’idea piacque, così studiai varie applicazioni per il personaggio, compreso un pupazzo in gomma, un costume che un animatore indossava per fare foto con i bambini. Portai Drago Prezzemolo anche in TV a Canale 5, ospite di Mike Bongiorno, il più importante presentatore della storia della TV italiana e mio caro amico, nella trasmissione di punta in prima serata ‘Super Flash’. In quell’occasione feci arrivare dalla Disney USA i costumi di personaggi disneyani – Mickey, Minnie, Goofy, Donald e Pluto – e tutti loro ballarono con il loro nuovo amico Prezzemolo sullo sfondo del castello di Disneyland. Il giorno dopo a Gardaland fu un delirio! Tutti volevano il Drago Prezzemolo. L’operazione mascotte in questo caso fu il primo vero trionfo in un theme park europeo! Realizzammo subito la galleria del Drago Prezzemolo e una vasta gamma di prodotti. Da quel giorno Prezzemolo ha fatto molta strada subendo anche una trasformazione da parte di un fumettista, ma resta sempre nel mio cuore come primo grosso successo di Gardaland.
Come nasce una mascotte? Quando si progetta un parco tematico se si utilizzano dei personaggi noti (per esempio, del mondo dei cartoni animati) per mascotte, attrazioni, show e altro per averli in esclusiva bisogna pagare delle royalty alla proprietà, e ci sono poi molti vincoli legati alla proprietà del brand. La soluzione alternativa è creare la propria mascotte: una strada più difficile ma che dà più soddisfazioni poiché il theme park viene identificato con il proprio marchio e nient’altro, e può inoltre realizzare tutto ciò che vuole liberamente. Se il personaggio bandiera diventa di successo il parco acquista prestigio e una sua identità ben definita. Certamente non è un lavoro facile studiare un personaggio vincente: prima tutto deve essere parte della progettazione del theme park e deve avere una o più attrazioni che lo vedono protagonista. Il bambino al primo impatto deve amare quel personaggio e sentirlo amico, deve poter vivere le sue avventure attraverso attrazioni, libri, fumetti e un grande lavoro di marketing dove il character sarà il punto di richiamo del parco. Chiaramente la mascotte deve avere una ‘famiglia di personaggi’ in modo che si possano sviluppare storie, attrazioni, cartoni animati e tanti prodotti di merchandising. Il lavoro deve essere ben programmato con una ricerca di marketing ben mirata. Oggi non c’è theme park, FEC o parco acquatico, grande o piccolo che sia che non abbia la propria mascotte: più o meno originale, più o meno bella, ma sempre comunque gradita ai visitatori, poiché in essa loro identificano il parco, il feeling positivo che trasmette. È il simbolo del parco, e tornare a casa con un peluche, una spilletta o un mug che la raffigura è portarsi a casa, in qualcosa di tangibile, le emozioni di quella giornata gioiosa e poterle rivivere nel tempo. Considero lo studio e la realizzazione di una mascotte una fase molto importante e determinante per un progetto di successo.
Articolo estratto da Games&Parks Industry Aprile 2020, pagina 92
Valerio Mazzoli / theme park & attraction designer / info@valeriomazzoli.com