Parla!

Parla!

12 Dicembre 2020 Off Di Facto Edizioni

/ A Washington DC ha aperto le porte un museo tecnologico dedicato alla forza del linguaggio /

“La democrazia dipende dall’alfabetizzazione dei cittadini”. Questa è la filosofia su cui la filantropa Ann Friedman ha costruito Planet Word, un nuovo museo dedicato alla forza e al divertimento del linguaggio e alla parola scritta e parlata, un museo che ha aperto i battenti a Washington DC il 21 ottobre. 

Questa missione di rinnovare e ispirare amore per le parole, il linguaggio e la lettura come fondamenta di una democrazia moderna forte ha trovato eco in tutto il paese: da giugno 2018 la raccolta fondi di Planet Word ha messo insieme 20 milioni di dollari (sufficienti per coprire i costi della realizzazione degli spazi espositivi e delle esperienze, nonché i costi di avviamento). Così oggi il primo museo ad attivazione vocale al mondo è aperto al pubblico, con gallerie e spazi espositivi coinvolgenti per i visitatori di tutte le età, che potranno sperimentare la parola e il linguaggio da un’ampia gamma di punti di vista.

Planet Word comprende dieci spazi full-immersion con esperienze d’apprendimento progettate dalla ditta specializzata Local Projects, che fa uso della tecnologia in modi fantasiosi e immaginifici per rivoluzionare l’esperienza museale moderna. Tra le realizzazioni ad attivazione vocale presenti nel museo si conta “Where Do Words Come From?” (“Da dove vengono le parole?”), una parete di parole alta 6,5m che racconta la storia della lingua inglese attraverso una conversazione con i visitatori e straordinari effetti di luce. Altre proposte notevoli includono una stanza isolata acusticamente dove i visitatori usano un gobbo elettronico per pronunciare un discorso scelto tra otto, tutti di grande importanza storica; una sala karaoke dove gli amanti della musica possono imparare i segreti della composizione di testi per le canzoni; e un angolo poetico segreto nascosto dietro gli scaffali di una biblioteca magica. Altrove, i visitatori possono creare una campagna pubblicitaria, dipingere letteralmente con le parole usando pennelli ‘smart’, o ancora conversare con parlanti madrelingua di lingue molto diffuse o al contrario sull’orlo dell’estinzione.

Nel cortile d’ingresso, un’installazione artistica firmata da…

Continua a leggere Games & Parks Industry Dicembre 2020, pagina 64

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