Un viaggio nel tempo
3 Ottobre 2020/ Lo sviluppo di una meta turistica in tempo reale: AlUla, in Arabia Saudita, è pronta per il futuro /
Incenso, spezie, seta: fin dall’antichità più remota l’Oriente smerciava i suoi tesori nel resto del mondo. I deserti dell’Arabia erano attraversati da carovane e cammelli carichi di beni favolosi e attorno a quei percorsi e alle loro oasi intere civiltà fiorivano, e poi declinavano, lasciando dietro di sé tracce e monumenti che da allora non hanno mancato di risvegliare la curiosità e lo stupore in tutto il mondo. Una di queste misteriose meraviglie dell’Oriente è il sito archeologico di Petra, la leggendaria città scavata nella pietra rosa dai Nabatei, in quella che oggi è la Giordania.
Circa 500km a sud-est di Petra si trova la seconda città di quell’antico regno, meno famosa ma altrettanto misteriosa e sbalorditiva della sua sorella più nota: Hegra, oggi chiamata Mada’in Salih. Si trova nel governorato di AlUla, in quella che oggi è l’Arabia Saudita, e nel 2008 è stata il primo sito del regno saudita a essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Però, se Hegra ne è il fiore all’occhiello, tutta la regione di AlUla è ricca di tesori archeologici, un museo vivente di tombe preservate, formazioni di rocce di arenaria, abitazioni storiche e monumenti sia naturali che creati dall’uomo, che insieme raccontano 200 mila anni di storia umana ancora in gran parte inesplorata. E adesso, finalmente, l’Arabia Saudita permette agli stranieri di visitarla.
Non era affatto scontato. Il paese ospita i due posti più sacri in assoluto per l’Islam, la Mecca e Medina, e ha sempre preso molto sul serio questo suo ruolo di custode, traducendolo in regole severe per i cittadini e in regole ancora più severe per gli stranieri. Fino a poco tempo fa gli unici visitatori internazionali erano persone in viaggio di lavoro oppure in pellegrinaggio per motivi religiosi. Ma le cose stanno cambiando e l’Arabia Saudita ha intrapreso la strada verso la modernizzazione. Nel turismo questo si vede soprattutto dal lancio del piano Vision 2030 nel 2016, che include il progetto di aprire il paese al turismo generico: oggi il regno saudita emette visti turistici e sta investendo nei suoi tesori turistici, con resort sulle coste del Mar Rosso, un parco divertimenti a Riad e, appunto, lo sviluppo di AlUla in una vera e propria meta turistica.
Una cosa che è evidente è che i paesi del Medio Oriente sembrano avere un vero talento per la trasformazione, quando vogliono. (Naturalmente il fatto di avere fondi molto abbondanti grazie al petrolio aiuta in questo senso.) Prendiamo Dubai, per esempio: da un tranquillo porto dedicato alla pesca delle perle è diventata una moderna metropoli piena di tecnologie avanzatissime ed edifici da record. Non sappiamo ancora che cosa succederà in Arabia Saudita, ma possiamo di certo guardare a quello che il paese sta facendo attualmente ad AlUla.
“AlUla è una storia non ancora raccontata, una terra…
Continua a leggere Games & Parks Industry Ottobre 2020, pagina 30