
Il surf diventa su misura
11 Settembre 2021/ Computer più potenti consentono la produzione di piscine con onde artificiali identiche a quelle degli oceani. Chi si occupa di surf sta già fiutando l’affare /
‘The Ultimate Surfer’ è un nuovo reality show dell’emittente americana ABC, che mette insieme 14 surfisti tra professionisti e aspiranti tali in una location in California. Qui i selezionati si esercitano, imparano tecniche, si sfidano, ma formano anche alleanze e strategie per superare gli altri concorrenti. Alla fine della serie di otto episodi, al vincitore viene assegnato il titolo di
‘The Ultimate Surfer’ e avrà la possibilità di competere nel WSL Championship Tour, l’evento di punta del surf sportivo. La serie TV è stata etichettata come una sorta di “Survivor sulla tavola da surf”. “Survivor” è la versione USA, famosissima, de ‘L’Isola dei Famosi’ italiana, e se l’analogia si realizza, il reality non solo avrà un’audience di rilievo, ma renderà anche il surf di moda tra i consumatori. Un po’ come ha fatto per gli scacchi la serie ‘The Queen’s Gambit’ su Netflix.
Comunque anche senza il nuovo programma, il surf sta crescendo in popolarità. In effetti, la stessa serie può essere il risultato del crescente interesse verso questa disciplina. Non è un caso che il surf sia stato incluso per la prima volta ai recenti Giochi Olimpici di Tokyo. Ciò che oggi rende il surf interessante per i parchi di divertimento ed altre destinazioni per il tempo libero è che la tecnologia permette già ora la produzione di onde su richiesta, con forme diverse e diversi livelli di difficoltà. Anche i costi sono inferiori rispetto ai sistemi che si affidano ai cosiddetti ‘hydrofoil’, delle enormi macchine che ricordano degli aratri e che, trainate lungo un percorso su tutta la lunghezza della vasca, muovono l’acqua formando così le onde. Ad hydrofoil è, per esempio, la piscina del Surf Ranch di Lomoore, il luogo dove si svolge ‘The Ultimate Surfer’. La struttura è stata sviluppata da Kelly Slater, campione mondiale di surf per ben 11 volte. Le onde prodotte qui sono considerate le migliori e le più costose sul mercato, ma va detto che consentono ai surfisti giravolte e acrobazie aeree spettacolari come se surfassero in oceano, al punto che la struttura è stata utilizzata come sede di allenamento per surfisti professionisti e di gare per la World Surf League. Occasionalmente viene anche affittata a gruppi privati.
Le dimensioni della piscina sono di 700x150m, ovvero l’equivalente di circa sette campi da calcio. Ogni onda dura 45 secondi e ha un’altezza compresa tra uno e due metri. Le onde sono programmate per formarsi ogni tre-quattro minuti, sempre identiche.
Piscine con onde artificiali non sono una novità dato che risalgono agli anni Sessanta e oggi si possono facilmente trovare in parchi e persino navi da crociera di tutto il mondo. Sono una decina le aziende fornitrici sul mercato e FlowRider e FlowBarrel inventate dalla californiana WaveLoch sono tra i sistemi più popolari. Le onde prodotte da questi sistemi però non sono adatte per essere cavalcate su una vera e propria tavola da surf. Piuttosto qui si usano tavole più piccole, tipo quelle da skimboard.
Modificando la piscina a onde dell’ora chiuso Wet n’ Wild Water Park, SurfLoch ha realizzato il Palm Springs Surf Club. Alaïa Bay di Sion, nelle Alpi svizzere. Il surf park usa la tecnologia sviluppata da Wavegarden.
Tom Lochtefeld è stato il fondatore di WaveLoch, ma il suo obiettivo è sempre stato quello di creare delle onde perfette per il surf vero e proprio. Oggi, WaveLoch ha venduto l’IP e la tecnologia del FlowRider a WhiteWater e Lochtefeld ha fondato una nuova società, SurfLoch. Con questa, grazie ad una partnership con Siemens e alla transizione alla tecnologia digitale, ha finalmente realizzato il suo sogno.
Per creare onde da surf realistiche è necessario controllare con precisione l’interazione di diversi componenti che includono la fonte di energia, i pannelli di controllo e la distribuzione ai diversi motori che alimentano dei compressori, i quali risucchiando l’acqua e spingendola poi di nuovo fuori verso la piscina, creano energia che si propaga in forma d’onda. Questo processo è suddiviso in diversi ‘cassoni pneumatici’ (termine tecnico che indica delle specie di camere in cemento progettate su misura) che si aprono nella piscina; ogni cassone rappresenta una sezione dell’onda e tutti loro sono gestiti singolarmente da un controller, il quale consente di combinarli per creare diversi flussi e diverse forme d’onda.
Oggi, grazie a computer più potenti e veloci, i software di controllo possono generare più modelli di onda ed è questo ciò su cui punta SurfLoch grazie alla partnership con Siemens. I prodotti Siemens al centro di questa tecnologia hanno nomi come Siemens Xcelerator, NX, Simcenter, Teamcenter e Mindsphere, nonché software di automazione come TIA Portal o controller Sinamics. In altre parole, il software dietro la nuova generazione di wave maker può eseguire 10 mila miliardi di calcoli al secondo: quanto basta per creare nuove forme d’onda, tra un numero infinito di permutazioni.
Quest’evoluzione consentirà ad una struttura di divertimento di offrire onde su misura per surfisti di tutti i livelli, sia per i principianti che per gli esperti. I prezzi attuali vanno dai 50 dollari all’ora per i principianti a circa 90 dollari per gli esperti. Tradizionalmente la progettazione e la costruzione di un surf park dedicato ha un costo che va dai 10 ai 30 milioni di dollari. Ma grazie al digitale, e ai costi ridotti che comporta, SurfLoch ha dichiarato di poter confezionare e fornire la tecnologia in tutto il mondo ad un costo che rende la costruzione di piscine con onde artificiali un..
Continua a leggere Games & Parks Industry Settembre 2021, pagina 50
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