Un pass per tornare a viaggiare

Un pass per tornare a viaggiare

3 Aprile 2021 Off Di Facto Edizioni

/ Digital Green Certificate: ecco la proposta della Commissione Europea al voto a fine marzo /

Anche se con ritmi ancora lontani da quelli israeliani, statunitensi o britannici, le vaccinazioni hanno preso il via anche in Europa e si può così sperare di tornare a viaggiare e di poterlo fare senza rigide restrizioni. Con ottimismo, magari già dalla prossima stagione estiva. 

Sarebbe per tutti il segno tanto atteso di un ritorno alla normalità, e un fortissimo impulso all’economia mondiale e in primo luogo all’industria turistica, la più devastata dalla pandemia. Questo è tanto più vero per un continente come l’Europa, che è la prima destinazione turistica a livello mondiale, e dove il turismo rappresenta una componente economica importantissima. Guardando all’Unione Europea, qui vale il 10% del Pil e dà lavoro a oltre 22 milioni di persone.

Per cercare di rilanciare il turismo agevolando la libera circolazione dei cittadini all’interno dei suoi Stati membri, il 17 marzo la Commissione Europea ha presentato la proposta del ‘Digital Green Certificate’, ossia il certificato verde digitale, raccontato dai media un po’ impropriamente anche come ‘passaporto vaccinale’. Parliamo di una misura temporanea – verrà sospeso una volta che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiarerà la fine dell’emergenza sanitaria internazionale – che se avrà un iter di approvazione fluido e veloce al Parlamento e Consiglio Europei e un’altrettanto veloce implementazione negli Stati membri, potrebbe entrare in vigore già entro metà giugno permettendo così di salvare le vacanze estive.

Ma in cosa consiste e come funzionerà questo certificato? Chi lo rilascerà? Sarà obbligatorio? Cerchiamo di rispondere a queste e altre domande.

Il Certificato Verde Digitale sarà una prova attestante che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, ha ottenuto un risultato negativo al test oppure è guarita dal Covid-19.

Sarà gratuito e responsabili del suo rilascio in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea saranno le autorità nazionali (per esempio, potrebbe essere emesso dagli ospedali, dai centri che eseguono i test diagnostici o dalle autorità nazionali). 

Il certificato sarà disponibile non solo in versione cartacea, ma anche in formato digitale che il viaggiatore potrà salvare sul proprio dispositivo mobile. Entrambe le versioni saranno corredate da un QR code contenente “le informazioni essenziali” come la data di nascita, la data del rilascio, e i certificati, oltre che una firma digitale per evitare contraffazioni. Le informazioni saranno nella/e lingua/e ufficiale/i del Paese membro ed in inglese. 

Al momento del controllo, il QR code verrà scansionato e la firma verificata per assicurarsi dell’autenticità del documento. 

I certificati vaccinali saranno validi in tutte le nazioni dell’Unione Europea contribuendo ad agevolare la libera circolazione e aperti anche a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

È molto importante evidenziare che questi documenti non costituiranno un prerequisito per la libera circolazione. “Tutti i cittadini dell’UE hanno il diritto fondamentale di spostarsi liberamente nell’UE e questo vale a prescindere che siano o non siano stati vaccinati” si legge nella sezione ‘Questions and Answers-Digital Green Certificate’ del sito della Commissione Europea. “Lo stesso principio si applica anche a coloro che non appartengono all’Unione Europea, ma risiedono o visitano uno Stato membro e hanno quindi il diritto di viaggiare verso altri Stati membri. Il Digital Green Certificate renderà più semplice esercitare tale diritto, anche attraverso certificati attestanti l’esito negativo ai test e la guarigione”. 

Un’altra questione delicata riguarda…

Continua a leggere Games & Parks Industry Marzo 2021, pagina 20

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