
Varianti Covid che si diffondono e preoccupano
3 Giugno 2021Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha lanciato l’allarme: “Con le varianti del virus è alto il rischio di più casi in Europa”. È forte il rischio, dunque, che le nuove varianti sotto osservazione del coronavirus – l’inglese, la sudafricana, la brasiliana e l’indiana – continuino a diffondersi in Europa causando più casi di Covid-19. Anche se non ci sono informazioni che le infezioni causate da questi ceppi siano più gravi, a causa della loro maggiore trasmissibilità l’impatto del Covid-19 in termini di ricoveri ospedalieri e morti è valutato “come alto, soprattutto per gli anziani o chi ha più patologie”, scrive il Centro in un documento pubblicato sul suo sito.
Identificata per la prima volta nel Regno Unito nell’ottobre 2020, la variante inglese o Alfa da lì si è diffusa in tutta Europa e in circa 60 altri Paesi sostituendo la versione precedente del virus SarsCoV2. La variante sudafricana o Beta, la prevalente in Sudafrica, da gennaio 2021 è stata isolata in almeno 20 altri Paesi e sembra diffondersi con un’efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e più facilmente tra i giovani.
La variante Gamma, identificata all’inizio di quest’anno in Giappone e poi in Brasile, è guardata con attenzione a causa di tre mutazioni coinvolte nell’efficacia con cui il virus si lega al recettore Ace2 delle cellule umane.
Sorvegliata speciale è infine la variante indiana (Delta), diffusasi rapidamente in un centinaio di Paesi e caratterizzata dalla forte trasmissibilità, fra il 50% e il 60% superiore rispetto all’Alfa, il che fa supporre che possa diventare la variante dominante.
La probabilità di una maggiore circolazione di queste varianti e quindi di una maggiore pressione sui sistemi sanitari è dall’Ecdc “considerata alta e ancora di più nei Paesi dove queste nuove varianti sono già in circolazione da tempo”. Questo anche “con il mantenimento delle attuali misure di salute pubblica”.
I virus mutano continuamente, sottolinea l’Ecdc, e quindi la comparsa di nuove varianti non è qualcosa di inaspettato o preoccupante di per sé, anche nel caso del SarsCov2. Sono infatti già “migliaia le sue varianti in circolazione e molte ne compariranno, molte delle quali senza effetto sulla trasmissibilità o gravità della malattia”.
L’Ecdc raccomanda agli Stati europei di eseguire tempestivamente il sequenziamento di una parte rappresentativa dei campioni isolati per rilevare l’introduzione di varianti note e di altre eventuali nuove, continuando a monitorare il tasso di trasmissione e la gravità dell’infezione, aumentando il tracciamento e isolando i casi sospetti e confermati con la nuova variante. Vanno poi mantenute e rafforzate le misure non farmacologiche a seconda della situazione epidemiologica locale, consigliando alla popolazione di evitare viaggi non essenziali e attività sociali. “Anche se non ci sono dati che suggeriscano che le nuove varianti causino forme più gravi di Covid-19, i risultati preliminari – ribadisce il Centro – indicano che possono essere più contagiose ed il rischio di una loro maggiore circolazione in Europa è dunque elevato”.
Oscar Giacomin / General Manager, Facto Edizioni
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