Dove la terra tremò
3 Novembre 2022/ Chi visita Lisbona oggi può vivere in prima persona il terremoto che nel 1755 definì la storia della città /
Da almeno vent’anni Lisbona, la capitale portoghese, vede crescere la propria fama e il proprio successo come meta turistica. Quello che la maggior parte dei visitatori non sa quando arriva per la prima volta, però, è che la storia della città fu definita, tra le altre cose, anche da un’enorme tragedia: il terremoto del 1755, considerato ancora oggi tra i più forti dell’epoca moderna. Oggi una nuova attrazione, inaugurata la scorsa primavera, permette ai turisti di rivivere quell’evento e dà loro una nuova visione della città.
Era il 1° novembre 1755, alle 9:45, e la maggior parte della gente si trovava in chiesa, per la messa solenne di Ognissanti, quando arrivò il terremoto. Fu un sisma breve e intenso, che in pochi istanti cancellò buona parte della città. Poi ci furono un maremoto e un enorme incendio che distrussero quello che era rimasto; le vittime furono migliaia. La città era cambiata per sempre e grandi parti di territorio furono ricostruite seguendo idee urbanistiche nuove e più moderne. Però le tracce di quell’evento tragico si vedono ancora in città più di 250 anni dopo, per esempio nella chiesa del Convento do Carmo, di cui rimasero in piedi solo gli enormi archi della volta (oggi le rovine ospitano un museo all’aria aperta).
Proprio la chiesa del Carmo, in una ricostruzione virtuale, è uno dei punti focali del nuovo Quake-Lisbon Earthquake Center, una visitor attraction inaugurata il 16 aprile 2022 nel quartiere di Belem a Lisbona. Creato da Jora Vision per Turcultur-Turismo e Cultura de Portugal, Quake permette ai visitatori di sperimentare la vita prima, durante e dopo il terremoto, nonché di saperne di più sulla sismologia, sulla pianificazione urbanistica e sulla città di Lisbona in generale.
All’arrivo i visitatori ricevono un braccialetto RFID che possono usare per attivare vari contenuti lungo l’esposizione, segnarsi una stazione su cui vogliono ricevere ulteriori informazioni, o anche scattare foto ricordo. Una volta entrati, la prima tappa è un laboratorio di sismologia, dove il “Professor Luis” spiega come funzionano le faglie, la tettonica a placche e tutto ciò che riguarda i terremoti. Poi i visitatori entrano in una “macchina del tempo” che li riporta al 1755, dove, attraverso scenari realistici, scoprono quello che c’è da sapere sulla società e sui costumi dell’epoca.
Sempre nel 1755, i visitatori entrano in una replica della chiesa del Carmo, prendono posto in uno dei banchi e assistono alla messa, quando all’improvviso arriva il terremoto e l’edificio inizia a tremare e a crollare: si tratta di un simulatore con schermi sulle pareti laterali e anteriore, una piattaforma vibrante sotto i sedili e tutta una serie di altri effetti, come fumo e vento, per permettere ai visitatori di sperimentare le stesse emozioni che provarono le persone nel 1755, probabilmente pensando che fosse arrivato il giorno del Giudizio.
“Progettare Quake è stata decisamente una sfida creativa interessante”, ha commentato Marco Ruzza, direttore creativo di Jora Vision. “Da un lato, il progetto doveva essere accurato dal punto di vista storico e scientifico, nonché rispettoso. Però dall’altro lato per noi era cruciale creare un vero viaggio, una vera storia attorno agli eventi reali. L’esperienza doveva guidare i visitatori con una trama che avesse un inizio, una fase centrale e una fine. Era importante che i visitatori ne uscissero toccati a livello emotivo”. Ci è voluto un sacco di lavoro, ma il risultato è eccezionale. “Alla fine abbiamo trovato il giusto equilibrio tra la serietà dell’argomento e il fattore divertimento”, ha continuato Ruzza. “Adesso ci piace osservare i visitatori assorti in questo evento straordinario”.
L’esposizione non finisce con il simulatore: in seguito i visitatori sono chiamati a riflettere sulle…
Continua a leggere Games & Parks Industry Ottobre 2022, pagina 64
Photos Courtesy: Jora Vision
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