Metaverso, un nuovo business della rete!

Metaverso, un nuovo business della rete!

12 Giugno 2022 Off Di Oscar Giacomin

Il rebranding di Facebook in “Meta” ha riportato all’attenzione il concetto di metaverso sollevando il quesito se esista un chiaro e definito modello economico. Il nome “metaverso” può avere significati diversi. Il termine è stato coniato da Neal Stephenson nel suo romanzo di fantascienza del 1992 “Snow Crash”, dove immaginava avatar realistici che si incontrano in edifici 3D realistici e altri ambienti di realtà virtuale. 

Di base parliamo di metaverso quando utilizziamo combinazioni di più elementi digitali come la realtà virtuale, la realtà aumentata e video, in cui gli utenti trascorrono parte del loro tempo. I creatori dei metaversi immaginano che i propri utenti lavorino, vivano e rimangano in contatto con i loro amici o colleghi attraverso esperienze virtuali simulate. 

Il metaverso è un mondo pieno di risorse, dove confluiscono i social media, la tecnologia immersiva e l’e-commerce. In un mondo virtuale come il metaverso posso incontrare altri utenti (o avatar), fare shopping, creare oggetti o palazzi, aprire attività commerciali, scambiare merci o risorse e perfino terreni digitali. Ci sono già diversi attori chiave nel metaverso, tra cui Meta (ex Facebook), Microsoft, Apple, Epic Games e Roblox, oltre a società che erano state visionarie del metaverso in passato e che ora sono rivalutate, sebbene con un profilo minore, come Second Life. 

Nel corso dei prossimi anni, il metaverso diventerà sempre più diffuso nella vita quotidiana. Le aziende, gli imprenditori e molti altri cercheranno di sfruttare la prossima grande ondata tecnologica in cui, invece di passare il tempo in un browser o in un dominio, gli utenti saranno completamente immersi in un mondo virtuale. 

Man mano che gli spazi si sviluppano, la criptovaluta aiuterà ad alimentare lo sviluppo della nuova era. Che si tratti dell’acquisto di terreni digitali o dell’acquisto di qualcosa di semplice come una skin per avatar, le criptovalute saranno senza dubbio uno strumento di scambio di beni e servizi nel metaverso. 

Mark Zuckerberg ha fiutato il business e ha aperto una nuova divisione: la Meta Reality Labs, attraverso cui, ha spiegato lui stesso, Meta sta sviluppando Horizon Worlds, un “ambiente virtuale” in cui gli utenti possono entrare in un mondo 3D, invece di limitarsi a osservare uno schermo piatto. Le persone possono incontrarsi, lavorare, divertirsi utilizzando visori per realtà virtuale, occhiali per realtà aumentata, app o altri device. Lo stesso Zuckerberg spiega come sia possibile fare business nel metaverso utilizzando la sua piattaforma. E lo spiega attraverso due esempi. 

Il primo fa riferimento alla sfera commerciale: con l’avvento del commercio digitale, il metaverso sbloccherà nuove opportunità per acquirenti e venditori di connettersi in un modo nuovo. Potreste immaginare che il vostro negozio su Instagram, ad esempio, diventi più immersivo, con la possibilità di acquistare prodotti fisici in mall virtuali 3D. 

Il secondo esempio riguarda invece la sfera dell’intrattenimento. Oggi Meta vende spazi sul proprio metaverso o li noleggia come si potrebbe fare con un teatro o uno stadio. Propone realtà virtuali ibride in cui le persone possono partecipare di persona o acquistare un biglietto per l’esperienza virtuale. Durante una simulazione, Zuckerberg ha dimostrato come sia possibile, ad esempio, che due amici possano godersi lo stesso concerto, uno di persona e l’altro che si è unito al metaverso. 

Per Zuckerberg il nuovo progetto di realtà virtuale Meta Reality Labs è una porta sull’evoluzione di Internet, sebbene occorreranno forse una decina d’anni prima che si veda appieno la sua nuova versione. Alcuni importanti segnali però sono già visibili. Uno su tutti: Nike ha registrato alcuni suoi marchi da utilizzare nel metaverso. Il 27 ottobre scorso la multinazionale ha depositato il brevetto registrando le icone del brand: il nome, il payoff “Just Do It” e lo Swoosh, il logo di Nike. Infine ha depositato anche il marchio Air Jordan e il suo iconico logo Jumpman con Michael Jordan che schiaccia a canestro. Il CEO dell’azienda, John Donahoe, spiega che l’azienda intende vendere abiti, scarpe e accessori in questi mondi virtuali, e gli acquirenti potrebbero incontrare gli avatar dei propri idoli sportivi. 

Il metaverso, dunque, deve ancora focalizzarsi su un modello di business ma sta già invitando le prime multinazionali a investire in tal senso. Nessuno può immaginare come si trasformerà Internet anche solo tra cinque anni, figuriamo tra dieci. Quello che è certo è che i device si trasformeranno, probabilmente indosseremo occhiali con realtà virtuale immersiva, ci confronteremo con altre persone immergendoci in un mondo simulato e parteciperemo a eventi, fiere, convegni e concerti direttamente all’interno di questi mondi. Quello che oggi pensiamo sia l’e-commerce probabilmente si trasformerà e le aziende si dovranno adattare a questi cambiamenti, come hanno fatto circa dieci anni fa abbracciando le strategie promozionali tramite social.

Oscar Giacomin  / General Manager, Facto Edizioni

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