5 errori sui social media da evitare per le aziende

5 errori sui social media da evitare per le aziende

11 Gennaio 2023 Off Di Oscar Giacomin

Ormai i social sono diventati un importante strumento di marketing, utilizzato dalle aziende per promuovere il proprio brand e commercializzare i propri prodotti raggiungendo velocemente un pubblico vasto, fatto di clienti da fidelizzare, ma anche nuovi potenziali clienti. 

D’altro canto, stare sui social network è oggi una delle attività online più comuni: se nel 2017, gli utenti dei social media a livello globale erano 2,7 miliardi, nel 2022 sono saliti a 4,59 miliardi. E si calcola che il numero crescerà anno dopo anno arrivando a quasi 6 miliardi nel 2027.

In un mercato fortemente competitivo quale è l’attuale, i brand si sforzano quotidianamente per utilizzare al meglio ogni tecnologia e piattaforma, dai Meta Business Tools a LinkedIn Marketing Solutions, passando per TikTok for Business. Tutto questo è positivo, ma nel farlo va posta attenzione a non commettere alcuni errori di base che possono compromettere ogni sforzo. Vogliamo vedere quali sono i più comuni?

Non avere un piano di social media marketing

Sebbene i social media siano una potente arma per farsi conoscere, possono diventare un’arma a doppio taglio se non utilizzati a dovere. L’improvvisazione non porta a nulla; è invece fondamentale creare una strategia di social media marketing, il che vuol dire studiare e pianificare tutte le attività da farsi. Nel pratico, definire gli obiettivi per ciascuna piattaforma; definire quali canali usare per raggiungerli e come usarli; analizzare il contesto, come e cosa comunicano i competitor; stabilire quali contenuti pubblicare; come suddividere i ruoli all’interno del team social eccetera. 

Non conoscere chi è il proprio pubblico target

Conoscere e individuare a chi rivolgere la propria comunicazione è essenziale per non fare flop. Quindi serve uno studio dei dati demografici (località, età, sesso, interessi), dei sentimenti e dei vari modelli comportamentali dei propri clienti (reali e potenziali), così da arrivare a definire cosa vivono, cosa vogliono e cosa desiderano. Raccogliere queste informazioni richiede tempo ed è complicato, ma è un lavoro che va assolutissimamente fatto.

Non coinvolgere adeguatamente il pubblico

Uno sbaglio frequente che fanno le aziende nelle attività di social media marketing è non coinvolgere il proprio pubblico, non creare cioè engagement. Il coinvolgimento è un fattore di ranking, ma migliora anche la reputazione del brand risolvendo le domande dei clienti sui forum pubblici. Per coinvolgere il proprio pubblico target, sarà utile interagire spesso con clienti e follower, mantenere con loro delle relazioni costanti e, importantissimo, pubblicare contenuti non banali né puramente pubblicitari. 

Sottovalutare i commenti negativi

I commenti negativi possono non solo ledere, ma persino distruggere la reputazione online di un brand e vanno quindi gestiti con cura. Prenderli alla leggera e rispondergli in modo impulsivo, o persino ignorarli o cancellarli con la scusa che tanto ci saranno sempre sarebbe un errore gravissimo: una recensione o un commento negativi non gestiti possono rivelarsi un boomerang per l’azienda, visto che l’utente insoddisfatto ignorato potrebbe indispettirsi ulteriormente e rincarare la dose con altri messaggi negativi, magari anche su altre piattaforme.

Mai ignorare le critiche allora, ma rispondervi e farlo in modo tempestivo. Altra buona regola è rispondere pubblicamente cercando, poi, di spostare la conversazione in privato per approfondire la questione e risolvere l’eventuale problema.

Preferire la quantità alla qualità

Nei social, come in moltissimi altri campi, la qualità batte la quantità. Per migliorare la reputazione del proprio brand, vincere sulla concorrenza, fidelizzare i clienti e conquistarne di nuovi, non basta postare frequentemente contenuti qualsiasi, perché l’aspetto da valutare sono poi i risultati che questi producono. Pubblicare cinque post di alta qualità che si convertono in dieci clienti in un mese è meglio che pubblicare tre post al giorno con dieci commenti e nessun lead qualificato. E non va nemmeno mai dimenticato che privilegiare solo la quantità fa correre un rischio terribile per chiunque si occupi di comunicazione, di relazioni o di vendite: diventare irrilevanti. 

Oscar Giacomin  / General Manager, Facto Edizioni

© Riproduzione riservata