
Ricerca di informazioni: motori di ricerca o social media?
1 Novembre 2023Una volta, quando si voleva cercare un’informazione, ci si affidava a enciclopedie, dizionari, atlanti o altri libri rilevanti per la propria ricerca. Oggi basta digitare in rete la parola chiave che ci serve e, in pochi secondi, ci appaiono migliaia di risultati.
Con l’evoluzione della tecnologia e di Internet, però, è cambiato anche il modo in cui le persone effettuano ricerche online. Negli anni si sono visti diversi motori di ricerca, diversi siti da cui attingere informazioni fino ad arrivare a cercare informazioni anche sui social media. I social infatti, oltre ad essere canali dove pubblicare e condividere i propri avvenimenti personali, sono un mezzo di divulgazione e informazione che permette di conoscere e scoprire svariati temi, che si tratti di viaggi, cibo, economia, attualità o altro.
Complice probabilmente la loro diffusione tra la popolazione, a livello mondiale YouTube, Facebook, Instagram e gli altri social stanno crescendo come strumento per fare ricerche online. Che sia forse allora finita l’era dei motori di ricerca? No, perché Google in primis resta comunque il sistema più sfruttato a livello globale e la svolta con l’implementazione massiva dell’intelligenza artificiale promette di renderlo ancora più efficace e insostituibile.
Qualcosa però si sta muovendo, soprattutto tra i giovani. E lo dimostra un recente studio condotto da Capterra che ha analizzato come le persone cerchino contenuti in rete.
La ricerca rivela che il 54% degli utenti effettua ricerche online solo attraverso motori di ricerca (Google, Yahoo o Bing). Il 41% esegue invece ricerche ibride, si serve quindi anche dei social network, mentre il 5% del campione ha ammesso di effettuare ricerche solo ed esclusivamente attraverso i social più popolari. C’è comunque da sottolineare che chi cerca informazioni in entrambe le maniere ritiene più affidabili e rilevanti i risultati forniti da un motore di ricerca.
La discriminante sta nei video. Il 44% delle persone intervistate, infatti, sostiene di utilizzare tra le 2 e le 5 volte al giorno le piattaforme social per cercare informazioni video; il 43% è convinto che il vantaggio principale di utilizzare piattaforme social video per effettuare ricerche sia il coinvolgimento che creano i contenuti proposti. Ok trovare le informazioni che servono, quindi, ma la nuova frontiera delle ricerche prevede anche una buona dose di coinvolgimento, per rendere l’apprendimento meno noioso e, forse, più efficace.
Questo vale in primo luogo per la Generazione Z, la più propensa a usare le piattaforme di social media video, con il 41% degli intervistati di questo gruppo che dichiara di cercare contenuti su piattaforme video più di 5 volte al giorno. A seguire ci sono i Millennial (nati tra il 1978 e il 1995) con il 35%, la Generazione X con il 28% e i Baby Boomer con il 15%.
Un altro dato significativo emerge dagli utenti che utilizzano una forma di ricerca ibrida. Il 22% del campione afferma infatti di aver cambiato preferenze e di aver iniziato a cercare più sui social negli ultimi due anni.
YouTube è il social media più usato, utilizzato dal 77% delle persone che cercano i contenuti sia tramite social media che motori di ricerca; a seguire c’è Facebook (74%), Instagram (65%) e TikTok (33%). Dallo studio emerge, inoltre, che i contenuti video più cercati dagli utenti sono:
- contenuti su ‘come fare’, cercati dal 63% degli utilizzatori di piattaforme social video
- contenuti di divertimento o intrattenimento (59%)
- recensioni (48%)
- dimostrazioni di prodotti (46%)
- notizie (45%)
Uso dei social media o dei motori di ricerca, dunque? Più che essere alternativi gli uni agli altri, dallo studio risulta che social e motori di ricerca sono complementari e vengono utilizzati insieme a seconda del tipo di informazione necessaria. Emerge inoltre in modo chiaro che se il testo è ancora la fonte di informazione preferita, il video è diventato un concorrente, probabilmente per la sua velocità e facilità di utilizzo. Il video inoltre riesce a coinvolgere il consumatore in maniera più profonda e trasmette le informazioni in un modo differente, generalmente più facile da comprendere.
Oscar Giacomin / General Manager, Facto Edizioni
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