Video marketing: 5 trend da conoscere
12 Settembre 2024Con il diffondersi di smartphone e altri device, le persone sono ora più connesse che mai e la pubblicità non è più solo quella su carta stampata, cartellonistica, radio. E neanche TV, fosse anche la TV via cavo. Questa connettività offre quindi alle aziende la possibilità di raggiungere il loro mercato di riferimento in modo più rapido e semplice. Soprattutto poi se utilizzano video, uno strumento di marketing che anno dopo anno cresce costantemente di rilevanza e popolarità – oggi si stima che siano oltre 3,3 miliardi nel mondo gli utenti che guardano video digitali – ed è ormai accessibile non solo per i top brand, ma anche per imprese di medie e piccole dimensioni, grazie agli enormi progressi della tecnologia e ai social network.
Dire video però non basta: c’è il video che crea engagement e conversioni e quello invece che non raggiunge gli obiettivi prefissati. Come muoversi quindi nel video marketing? Un primo aiuto può venire dall’analisi dei trend attuali in fatto di consumo di video online. Comprendere questi modelli di consumo consente all’impresa di personalizzare le proprie strategie di marketing in modo più efficace.
Eccoli quindi sommariamente.
1. I consumatori si affidano sempre di più ai video dei brand per le loro scelte di acquisto. Una volta, per conoscere un prodotto si recavano nel negozio, visitavano siti, leggevano recensioni online, guardavano pubblicità e forse alcuni video su YouTube. Ora, con i video accessibili su tutti i principali social network, stanno imparando a fare più affidamento su questo tipo di strumento nella loro fase di ricerca. Il contenuto video può essere di vario tipo: demo, recensioni, FAQ, unboxing, ecc.
Perché prediligono i video? Perché permettono di sapere come funziona un prodotto o un servizio, di scoprire eventuali difetti prima dell’acquisto e di individuare vantaggi che potrebbero non aver scoperto nella descrizione testuale.
2. I consumatori preferiscono video brevi. Grazie all’ascesa di TikTok e alla marea di contenuti brevi che ne è seguita, i consumatori cercano video rapidi e concisi. Più precisamente, una durata al di sotto dei 3 minuti risulta essere la più amata. Se si è alle prime armi con i video, iniziare con video corti può aiutare a prendere confidenza con questo mezzo e a capire cosa piace al proprio pubblico. Il video dovrà anche avere il giusto ritmo però. Prima di mettere online un video di marketing, il consiglio è di riguardarlo mettendosi nei panni di un consumatore piuttosto impegnato. Quindi, ci si dovrà domandare: “Questo video cattura velocemente chi lo guarda e trattiene la sua attenzione?” Se il timore è che alcune parti risultino noiose, sarà meglio accorciarlo. O in alternativa, si potrà scegliere di rischiare e pubblicarlo così com’è, imparando poi dai risultati.
3. Le conversioni avvengono direttamente all’interno del video. Considerando che i consumatori guardano i video dei brand e vi fanno affidamento, non ottimizzare i video per la conversione è un’opportunità persa. Nei video le conversioni possono essere stimolate tramite annotazioni, CTA (call-to-action) in forma di messaggio o pulsante, o form. Sondaggi condotti tra esperti di video marketing hanno evidenziato che per i video più brevi (sotto i 5 minuti) la posizione migliore per le conversioni è a fine video, mentre in quelli di durata maggiore risulta più efficace un CTA all’inizio del video. Solo nel raro caso di video di sessanta minuti o più il tasso di conversione risulta maggiore al 24% quando il CTA è alla fine.
4. Si devono creare contenuti autentici e con cui, per l’utente, sia facile identificarsi. Sono sempre i contenuti con queste caratteristiche a essere più memorabili, anche nel caso di video di marketing. Solo mostrandosi nella sua verità, in modo non costruito o artificioso, il brand potrà creare una connessione autentica e duratura con il consumatore. Sarà poi importante, nel progettare e realizzare il video, compiere scelte attente anche a livello di storytelling (dosando bene informazione e intrattenimento) e di produzione (per esempio, qualità delle immagini e audio) per essere certi che siano all’altezza delle aspettative del pubblico target. Meglio ancora, oltre le loro aspettative.
5. La condivisione video sui social varia tra le generazioni. Il video marketing sui social porta a un aumento della visibilità del brand e incoraggia l’engagement degli utenti tramite la condivisione. Da varie ricerche condotte da esperti, emerge però che le piattaforme social non vengono usate tutte nella stessa misura per la condivisione di video. In termini assoluti, Facebook risulta il più utilizzato, superando sorprendentemente anche social maggiormente focalizzati su video come YouTube, Twitch e BeReal.
Si osservano inoltre disparità tra le varie fasce demografiche. Per esempio, l’uso di TikTok è scarsissimo nei boomer (2%) rispetto a quanto lo utilizzano invece i Generazione X (20%), i Millennial (14%) e i Generazione Z (19%). Ancora la Generazione Z e i boomer non condividono affatto video su LinkedIn; la Generazione X e i boomer non condividono video su Lemon8 e le condivisioni su Tumblr sono nulle per i boomer, mentre arrivano a circa il 30% per i Generazione Z e i Millennial.
Il messaggio è chiaro: ci sono diverse piattaforme video da considerare se l’obiettivo del marketer è di massimizzare le impressioni e le condivisioni tra il target di riferimento.
Oscar Giacomin / General Manager, Facto Edizioni
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