X e il progetto ‘Super app multitasking’ di Musk
12 Agosto 2024A luglio è passato un anno da quando Twitter ha cambiato nome diventando X, e a ottobre ne saranno trascorsi due da quando Elon Musk ha comprato il social dell’uccellino per 44 miliardi di dollari con l’intento dichiarato di trasformarlo. In cosa? Un’everything app, un’applicazione per il tutto, capace cioè di soddisfare tutte le necessità di qualunque utente in qualsiasi momento. Detto altrimenti, una super app multitasking dall’interattività illimitata, basata su sistemi di intelligenza artificiale e in cui in un’unica piattaforma sono racchiusi tanti servizi diversi.
Qualcosa dunque di completamente differente dall’idea che circa 18 anni fa aveva ispirato i creatori di Twitter. Non più una piazza virtuale in cui scambiare brevi messaggi con un gruppo di persone, ma una piattaforma che, volendo cercare delle similitudini per meglio capire, si dovrebbe avvicinare più a WeChat, l’app popolarissima in Cina, usata non solo per scambiarsi messaggi, ma anche per gestire le proprie finanze, fare acquisti online e persino prenotare visite mediche. “Per coloro che hanno usato WeChat, penso che rappresenti davvero un buon modello. Se ti trovi in Cina, vivi praticamente su WeChat. Fa tutto” ha dichiarato Musk.
L’obiettivo di Musk, in linea con il suo carattere, è certamente molto ambizioso, quasi megalomane. Sinora, sottolineano i detrattori, ciò che si è visto è stato un rebranding rivelatosi un flop (tant’è che per molti Twitter continua a chiamarsi così e gli altri, per farsi capire, specificano “X-ex Twitter”), licenziamenti di massa, problemi di privacy degli utenti, calo degli inserzionisti con perdite di ricavi preoccupanti e un tracollo spaventoso del valore del social. Proprio di recente, un’analisi condotta dal “Washington Post” stima che in 2 anni di gestione Musk, il valore è più che dimezzato, perdendo ben 24 miliardi di dollari: “una vaporizzazione della ricchezza che ha pochi riscontri al di fuori di crolli economici o di settore o di scandali aziendali devastanti” ha sottolineato il giornale.
Sicuramente il percorso di trasformazione intrapreso da Musk è complesso e X manca ancora di molti elementi per potersi dire un sistema onnicomprensivo. Però che X sia già ora qualcosa di diverso da altri social è fuori di dubbio e lo si nota immediatamente scorrendo l’app: il layout è quello di un portale, video e immagini hanno una qualità infinitamente superiore… e seppur a piccoli passi, la trasformazione è in atto anche nelle funzionalità.
Proprio in questi giorni è stata introdotta X TV, una funzionalità dedicata ai contenuti video in streaming visualizzabili su smart TV che lancia quindi una sfida a realtà più importanti come YouTube di Google. X TV per ora è in versione beta e disponibile solo negli Usa, ma si prevede ovviamente una diffusione globale. Il download è gratuito, con un’interfaccia piuttosto minimalista, e i filmati che propone sono per ora principalmente quelli già presenti su X, pubblicati direttamente dagli utenti. Non mancheranno, poi, contenuti esclusivi, eventi in diretta, video notizie in tempo reale.
Dal profilo X del responsabile dello sviluppo di nuove funzionalità della piattaforma, Chris Park, è anche emerso in questa fine estate che è attualmente in fase di test interno X Conference, una funzione per videochiamate di gruppo fra utenti sull’app (in stile Zoom, Google Meet o Microsoft Teams, per capirci), che viene ad aggiungersi alle chiamate e videochiamate a 2 già possibili su X. Ora come ora le informazioni sono esigue, non si conoscono molti dettagli né l’eventuale data di lancio, ma sicuramente anche questo è un nuovo tassello nel progetto superapp tuttofare di Musk.
Gli obiettivi sono alti, i rischi anche, ma ormai lo sappiamo: prima i pannelli solari, poi Tesla, i razzi spaziali, il treno supersonico a levitazione magnetica e Neuralink con i microchip cerebrali… a Musk le sfide piacciono.
Oscar Giacomin / General Manager, Facto Edizioni
© Riproduzione riservata